Convocazione giudiziaria via mail, la truffa della finta denuncia: come riconoscerla

“Polizia giudiziaria urgente convocazione”: il messaggio è di quelli allarmanti, ma si tratta di una truffa via e-mail. Ecco come non cascarci.  

Le truffe via mail non vanno in vacanza, neppure per le feste comandate. In questi giorni molte persone stanno trovando nella loro casella di posta elettronica una mail il cui mittente è “Info Polizia”, o addirittura la Polizia Giudiziaria. Oggetto: una “convocazione urgente” con all’interno solo un allegato da aprire. A volte c’è anche qualche riga di testo in cui si spiega che siamo accusati di reati riguardanti la pedopornografia. Tanto basta per far tremare le vene ai polsi, a prescindere da quel che abbiamo o non abbiamo fatto di sbagliato.

Convocazione truffa
Molti italiani stanno ricevendo una mail potenzialmente pericolosa: ecco come difendersi (Radio7.it)

La mail, con tanto di loghi fake di Forze di polizia e dei ministeri dell’Interno e della Difesa, può trarre in inganno chiunque. E spesso contiene una falsa citazione in tribunale per gravi reati commessi attraverso il Web, legati a molestie sessuali su minori, e la richiesta di inoltrare le prove a un non meglio precisato procuratore, invitandolo a fornire giustificazioni entro 72 ore. Quindi una richiesta di denaro per far cadere ogni accusa e l’indicazione delle coordinate bancarie su cui versare le somme estorte. Una truffa bella e buona!

Tutto sulla nuova truffa della convocazione giudiziaria

La Polizia ha già avuto modo di chiarire che l’invio massivo di mail estorsive, apparentemente provenienti da Autorità istituzionali e contenenti una falsa citazione in Tribunale per fatti afferenti alla pedopornografia, è da ricondurre a una truffa.

Mail truffa
Il primo campanello d’allarme è il mittente: non corrisponde ad alcuna denominazione ufficiale delle forze dell’ordine (Pixabay – Radio7.it)

La Polizia non manda inviti via mail se vuole convocarci, soprattutto se la convocazione è “urgente”: manda una raccomandata o viene a prenderci direttamente a casa. Ma purtroppo c’è ancora chi casca in tranelli del genere, con tutte le spiacevoli conseguenze del caso.

@massimiliano.dona Ti è arrivata una convocazione giudiziaria per pornografi@? #consumatori #truffe #voilosapevate ♬ suono originale – massimiliano dona

A farne le spese sono soprattutto utenti anziani che hanno scarsa dimestichezza con il Web e gli smartphone. Il primo campanello d’allarme è il mittente: “Info Polizia” o “Polizia Giudiziaria” in realtà non esistono. Inoltre, se riceviamo l’email incriminata su una casella di posta non certificata (come una Gmail) nel “pallino” dedicato alla foto profilo ci sono le iniziali “PS” o “IP”: segno che si tratta di un privato.

E poi il testo della mail truffaldina presenta sempre degli errori grammaticali o di ortografia: probabilmente il criminale di turno ha usato un traduttore automatico. E spesso vengono citati articoli del codice penale o reati che non esistono. Morale: non cliccare per nessun motivo sugli allegati e cancellare subito il messaggio.

Impostazioni privacy