Si chiude un’epoca, anche simbolicamente, per banca Intesa San Paolo, colosso nazionale del credito. Via alla rottamazione di un prodotto storico.
Nell’era delle app, dei comandi vocali e dei bonifici online tutto (o quasi) ciò che viaggia su carta è destinato a scomparire. L’home banking la fa sempre più da padrone e tutte le banche prima o poi dovranno adeguarsi. Intesa Sanpaolo, colosso e potenza del settore, fa da apripista con una decisione che entrerà nei libri di storia dell’economia.
La Ca’ de Sass in questi giorni sta informando parte dei suoi correntisti di un rivoluzionario cambiamento in arrivo: dal prossimo 8 maggio 2023 un servizio che ha segnato un’epoca non sarà più disponibile. Vediamo tutti i dettagli in merito alla notizia.
La storica svolta di Intesa Sanpaolo
Banca Intesa Sanpaolo dice addio al libretto degli assegni, una forma di pagamento considerata ormai desueta e superata. Non a caso la maggior parte dei clienti dell’istituto non lo sceglie più. Nel 2022, tanto per rendere l’idea, i pagamenti con questo strumento sono stati inferiori all’1%. Insomma, il trend è chiaro, ed è la stessa Banca d’Italia a confermarlo. Nessun player del settore però aveva preso prima d’ora una decisione del genere.
Così, molti clienti di Intesa Sanpaolo proprio in queste ore stanno ricevendo il seguente messaggio: “Dall’8 maggio non potrai più utilizzare il tuo blocchetto degli assegni” e la comunicazione prosegue informando “che a partire dalla stessa data, potrai effettuare online bonifici istantanei senza alcuna commissione aggiuntiva, allo stesso costo del bonifico in Italia”.
Per il momento i clienti coinvolti nella novità sono solo qualche migliaio, ma via via altri correntisti saranno interessati dal cambiamento. “Molti clienti non usano praticamente più gli assegni cartacei – fanno sapere da Intesa Sanpaolo, a giustificare tale scelta –. Abbiamo offerto loro una modalità alternativa di pagamento, digitale, quindi più immediata e ovviamente a parità di condizioni economiche”.
Come accennato, anche i dati in possesso della Banca d’Italia confermano la lenta morte degli assegni. Nel settembre 2022, secondo quanto si legge nel report “Sistema dei Pagamenti”, il numero di operazioni effettuato a mezzo assegni si è attestato sotto l’1% del totale dei pagamenti con strumenti alternativi al contante. Una percentuale che negli ultimi anni ha visto un calo costante, se pensiamo che nel 2013 il livello era intorno al 5%. E prima o poi si arriverà all’azzeramento generale. È la digitalizzazione, bellezza.