È durato poco il sollievo per aver superato il Covid-19, o almeno la sua fase peggiore: a detta degli esperti ci stiamo avviando verso un’altra emergenza sanitaria globale.
Qualcuno, anzi molti, lo avevano previsto già da tempo e ora la profezia ai sta purtroppo avverando. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) il mondo intero deve prepararsi ad una nuova potenziale pandemia. Parola del direttore generale Tedros Adhanom.
![Un cartello avvisa del pericolo aviaria](https://www.radio7.it/wp-content/uploads/2023/02/Un-cartello-avvisa-del-pericolo-aviaria-12.2.23-Radio7.it_.jpg)
“Da quando l’H5N1 è emerso per la prima volta nel 1996 abbiamo assistito solo a trasmissioni rare e non prolungate di aviaria tra esseri umani – ha spiegato Adhanom -. Ma non possiamo presumere che rimarrà così e dobbiamo prepararci a qualsiasi cambiamento dello status quo“. Ecco tutto ciò che sappiamo al riguardo.
Il mondo intero sotto la minaccia di un’altra pandemia
A lanciare l’allarme su una potenziale pandemia di influenza aviaria umana è l’Oms dopo che il ceppo H5N1 è passato dagli uccelli ai mammiferi. Nel Regno Unito, in particolare, dal 2021 ad oggi sono stati segnalati 9 casi tra lontre, visoni e volpi. E nel mese di ottobre un’epidemia si è scatenata tra i visoni in una fattoria in Galizia, nel nord-ovest della Spagna, che ospitava oltre 50 mila esemplari. Ma qui in Italia, almeno al momento, non risultano casi di aviaria tra i mammiferi.
![natura stormi freddo migrazioni](https://www.radio7.it/wp-content/uploads/2023/02/Gli-animali-veicolo-dellaviaria-12.2.23-Radio7.it_-1.jpg)
Durante il consueto briefing con la stampa, il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha esortato tutti i paesi a monitorare attentamente l’eventuale presenza di aviaria tra i mammiferi. Il virus circola tra uccelli selvatici e pollame: “Da quando H5N1 è emerso per la prima volta nel 1996 – ha spiegato Tedros Adhanom Ghebreyesus – abbiamo assistito solo a trasmissioni rare e non prolungate di H5N1 da e tra esseri umani. Ma non possiamo presumere che rimarrà così e dobbiamo prepararci a qualsiasi cambiamento dello status quo. Come sempre, si raccomanda di non toccare o raccogliere animali selvatici morti o malati, ma di segnalarli alle autorità locali”. Il “caso” dei pipistrelli docet.
E ancora, l’Oms assicura che tutti i casi di infezione da H5N1 che si verificano negli esseri umani saranno monitorati, consigliando di “rafforzare la sorveglianza negli ambienti in cui interagiscono esseri umani e animali d’allevamento o selvatici, continuando a collaborare con i produttori per assicurarsi che, all’occorrenza, le forniture di vaccini e antivirali siano disponibili per l’uso globale”.
E vale la pena di notare che i casi di infezione da H5N1 tra gli esseri umani sono stati rilevati in diversi Paesi del mondo, ma con una frequenza sporadica e direttamente legati al contatto con esemplari avicoli infetti, vivi o morti. Adesso la preoccupazione è che il virus, continuando a trasmettersi tra i mammiferi, possa mutare e trasfomarsi in un pericolo globale.