Chiamano l’ambulanza per un’emergenza. E chiedono agli infermieri di spostare i mobili del salotto

È accaduto sul serio. Una famiglia ha chiamato un’ambulanza e, una volta lì, ai sanitari del 118  hanno chiesto di aiutarli a spostare dei mobili.

È accaduto a Napoli. Una coppia ha chiamato un’ambulanza per farsi spostare i mobili. E non hanno preso di buon grado il rifiuto dei sanitari.

ANSA/ CIRO FUSCO/archivio

Al telefono una donna aveva richiesto un’ambulanza dicendo che il figlio stava molto male. Quando i sanitari insieme al medico della Croce Rossa di Ercolano – Napoli – sono arrivati nell’abitazione,  hanno trovato il ragazzo chiuso in bagno a fumare. Pertanto non si trattava assolutamente di un’emergenza. La vera emergenza era un’altra: spostare i mobili del salone. Infatti la stessa donna che aveva chiamato il 118, con fare ingenuo ha chiesto ai sanitari di dare una mano a spostare i mobili per attaccare una presa del televisore alla corrente. Quando gli operatori e il medico le hanno fatto notare che non era compito loro, che il 118 serve per vere emergenze, la donna candidamente ha risposto: “Ormai siete qui!“. Come a dire: ormai che vi ho fatto venire fin qui almeno che abbia un senso e rendetevi utili. Siccome i sanitari non hanno ceduto, allora la donna – anche se non ce n’era alcun bisogno- ha insistito perché il figlio fosse portato in ambulanza al Pronto soccorso. A suo dire il ragazzo si trovava in forte stato di agitazione.

La situazione è stata denunciata dalla Croce rossa perché, nel frattempo, un uomo di Portici, per mancanza di ambulanze, è stato costretto a portare da solo con la sua auto il figlio di 3 anni in ospedale a causa di una crisi respiratoria. Il bambino non poteva attendere l’arrivo di un’ambulanza: avrebbe rischiato di morire nel frattempo. La Croce rossa ha precisato che questo non è stato un caso isolato: diverse persone chiamano il 118 anche quando non ce ne sarebbe bisogno. I medici hanno ribadito, per l’ennesima volta, che le ambulanze medicalizzate non sono molte. Pertanto non bisogna mai chiamarle se i motivi sono futili. È indispensabile lasciarle libere per le emergenze vere. Non certo per spostare dei mobili dal salotto. I due anni di pandemia di Covid dovrebbero averci insegnato cosa significa emergenza ma dovrebbero anche averci insegnato il senso del rispetto e la solidarietà per chi sta male sul serio.

 

Fonte: Messaggero,  Giornale

 

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