Come mai molte persone soffrono di diarrea, flatulenza, dolori all’addome e non si sa quali siano le reali cause di tali sofferenze? Scopriamolo insieme
Tra i numerosi misteri della vita, c’è anche quello del perché diverse persone soffrono in modo cronico di fastidi all’intestino come diarrea, flatulenza ecc., senza riuscire a capire che cosa li provochi.
Medici e scienziati per molti anni hanno cercato senza successo quale fosse la causa di questo fastidio. Negli anni, questo quadro clinico generale è stato definito sindrome del colon irritabile, per spiegare il mix tra diarrea, dolore addominale e flatulenza senza una causa precisa.
Tuttavia, nel 2000, il dott. Alessandro Fasano, a Boston, in Usa, con il suo team, ha fatto una incredibile scoperta. Da quanto è emerso dalla ricerca dello scienziato e dei suoi colleghi, in alcuni pazienti che hanno disturbi intestinali frequenti, la barriera intestinale sembrava essere permeabile. Questa era una cosa assolutamente non comune.
Hanno inoltre scovato quelle che oggi chiamiamo microlesioni nella barriera intestinale che spianavano la strada a patogeni. Il punto era che lo strato in cui si trovano le cellule epiteliali intestinali era più facile da permeare, in confronto a quello di persone sane.
Tutto questo era legato al fatto che le microlesioni andavano a compromettere in certe aree la solidità delle cellule epiteliali intestinali. I patogeni erano in grado, quindi di penetrare nella parete dell’intestino e provocare diarrea, flatulenza e molto altro. Ma non bastava aver scoperto la causa.
La scoperta del medico italiano
Nel 2009, il professor Guglielmetti, medico italiano, ha avuto un’idea rivoluzionaria. Il professore da anni aveva esaminato i misteri del colon irritabile all’Università di Milano, e si è detto che forse, usare un qualcosa che potesse fungere come una sorta di cerotto poteva essere una soluzione.
Ergo, ha ipotizzato che se fosse stato plausibile tutelare la barriera intestinale con un cerotto, le microlesioni sarebbero potute andar via in modo spontaneo e l’intestino sarebbe divenuto meno permeabile. A quel punto, il professore ha avuto l’illuminazione.
In quel periodo c’erano diversi studi sui probiotici, cosiddetti batteri buoni e il professore si chiese se l’effetto positivo che determinati batteri avevano sui sintomi avesse a che fare con la loro abilità di tutelare la barriera intestinale, come se si utilizzasse un cerotto.
Da lì sono partiti anni di studi e di ricerche, e da queste scoperte è venuto fuori un prodotto in grado di far migliorare significativamente i sintomi. L’azienda SYNformulas ha prodotto Kijimea Colon Irritabile, che attualmente è il prodotto più usato per curare il colon irritabile in diversi Stati europei.