Per festeggiare l’importante traguardo, la cantante italiana ha deciso di fare qualcosa da Guinnes dei primati
48 anni. Ma sul palco già da 30. Laura Pausini è un’artista enorme, probabilmente la cantante italiana più famosa al mondo. Per celebrare i 30 anni di attività ha fatto qualcosa di davvero incredibile.
La sua carriera, infatti, inizia nell’ormai lontano 1993. E inizia col botto, dato che vince Il Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte con la canzone “La solitudine”, ancora oggi uno dei suoi brani più famosi. L’anno successivo, partecipa tra i big sul palco dell’Ariston e arriva terza con “Strani amori”.
Insomma, pochi artisti possono vantare esordi così importanti. E, infatti, nel giro di poco tempo, Laura Pausini diventa famosissima in tutto il mondo. Dall’Europa all’America Latina, passando per gli Stati Uniti. Canta infatti in varie lingue: non solo in inglese e spagnolo, ma anche in francese e portoghese.
Di livello mondiale anche le collaborazioni con nomi del calibro di Madonna, Phil Collins, Michael Jackson, Kylie Minogue, Gloria Estefan, Michael Bublé, Ray Charles e James Blunt. Questo perché, nel corso della sua carriera, è stata capace di attraversare vari generi. Sempre con il medesimo successo.
Non sono opinioni, ma risultati tangibili. I dati, infatti, ci dicono che negli anni abbia superato i 70 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, con ben 226 dischi di platino. E, allora, una carriera del genere, giunta al trentennale, andava celebrata a dovere. E Laura Pausini ha scelto un modo da Guinnes dei primati.
I 30 anni di carriera di Laura Pausini
Ha sfidato ogni regola, compreso il fuso orario, per festeggiare adeguatamente una ricorrenza del genere. Ma voleva essere vicina ai suoi tanti fan sparsi su tutto il pianeta. E così, Laura Pausini ha effettuato tre concerti nel giro di 24 ore. Ebbene sì. E non di certo in luoghi vicini tra loro.
New York, Madrid e Milano le tre tappe scelte dalla cantante, proprio per premiare le tre lingue con cui ha raggiunto il maggiore successo: italiano, inglese e spagnolo. La cantante ha iniziato all’Harlem’s World-Famous Apollo Theatre di New York. Poi, sul palco del The Music Station di Madrid. Appena 14 ore dopo aver terminato l’esibizione nella Grande Mela.
Infine, rimanendo entro le 24 ore, al Teatro Carcano di Milano. Alla fine del tour de force, Laura Pausini era comprensibilmente esausta. Ma molto soddisfatta. Un “miracolo” sognato per quattro mesi, con una dura preparazione. Ma, alla fine, ce l’ha fatta. L’ennesimo capolavoro di una carriera da fuoriclasse.