Crisi e pensioni minime: quanti soldi ci resteranno in tasca a gennaio

Qual è la prospettiva per gennaio riguardo alle pensioni? La crisi e l’inflazione sono due fattori da non sottovalutare

L’inflazione cresce giorno dopo giorno e gli italiani sono preoccupati per il futuro. Cosa potrebbe succedere il prossimo anno.

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(Pixabay)

L’inflazione alle stelle: i dati dell’Istat e la crisi

Gli italiani sono sempre più preoccupati della situazione economica che si sta verificando nel nostro Paese e i dati Istat non aiutano. L’ente ha appena pubblicato gli ultimi aggiornamenti e sembra che il tasso di inflazione sia aumentato ancora di più nell’ultimo mese.

A settembre, infatti, è cresciuta ancora dello 0,3% su agosto e dell’8,9% rispetto a un anno prima. Si tratta di uno dei livelli più alti dal 1985. Ma quali sono i settori più a rischio? Al primo posto c’è l’ambito alimentare, da +10,1% di agosto a +11,5%. Poi ancora, i prezzi dei beni energetici, da +44,9% di agosto a +44,5%. Si abbassano, invece, i prezzi dei servizi relativi ai trasporti, da +8,4% a +7,2%.

Pensione minima 2023, è previsto un aumento

Anche se il panorama economico e sociale italiano non sembra essere uno dei migliori, c’è però una buona notizia: dal 2023 questi rincari saranno per certi aspetti recuperati. In che modo? Qualora i prezzi non crescessero più, da qui alla fine del 2022, i titolari di pensione minima potrebbero ricevere un aumento mensile di 37,19 euro, cioè del 7,1%.

Si parla, quindi, di inflazione acquisita al mese di settembre. L’assegno aumenterebbe a 561,02 euro. In questo modo, i cittadini avrebbero un aumento annuale pari a 483,47 euro.

Chi usufruirebbe di tale agevolazione? Senza dubbio, i titolari di assegni con una pensione quadrupla rispetto a quella minima. Nel caso di un pensionato che prende circa 2000 euro, l’aumento che gli spetta sarebbe di un centinaio di euro.

Per adesso, però, si parla di ipotesi visto che bisognerà seguire di pari passo l’andamento dell’inflazione e le strategie che il Ministero di economia e finanza insieme al governo vorrà adottare per contrastare la crisi. Ci sono buone probabilità che venga fissato un decreto basato su una rivalutazione provvisoria e sulla base delle stime relative all’ultimo mese dell’anno. Le differenze, qualora dovessero essere presenti, saranno accreditate o scalate all’inizio del 2023. Si attendono, quindi, aggiornamenti.

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