Il viaggio per “vedere” oltre la malattia | Una famiglia davvero speciale

Una mamma ed un papà, davanti alla malattia che renderà ciechi i loro figli, decidono di fare un viaggio straordinario, per imprimere i ricordi nella loro mente.

Portarli in giro e dare loro la possibilità di vedere e ricordare tutto ciò che, un giorno, non potranno più guardare.

Vista a rischio Il viaggio prima che sia tardi

La malattia non ferma l’amore di un genitore

Un momento difficile da affrontare. Due coniugi canadesi, sposati da 12 anni, con quattro figli, devono affrontare una malattia che, purtroppo, fra un po’ impedirà a tre di loro bambini di continuare a vedere.

Tre dei quattro figli di Edith e Sebastien sono affetti rara malattia genetica, la retinite pigmentosa. Questa, piano piano che avanza, toglie la vista o la riduce in modo drastico, quasi a non vedere più nulla.

Uno shock sia per gli stessi ragazzi che per i loro genitori, ma la speranza e la forza di volontà sono stati molto più grandi. Perciò, i due coniugi hanno deciso fare un viaggio, di circa un anno, allo scopo di dare ai bambini la possibilità di visitare quanti più luoghi possibili e imprimere nella loro mente immagini e ricordi che non vedranno più.

Sono partiti lo scoro marzo e hanno cominciato il viaggio in Africa, dalla Namibia, per poi proseguire in Zambia, Turchia, Indonesia e Mongolia.

Il viaggio per i ricordi

La prima diagnosi di retinite pigmentosa è arrivata alla loro prima figlia che aveva soltanto 3 anni. Ma Edith e Sebastien si erano accorti che anche altri due dei loro figli avevano lo stesso problema. La visita e la diagnosi tragica: anche loro avevano la stessa malattia della sorella.

Ai microfoni della CNN, Edith ha raccontato il calvario che i suoi figli stanno vivendo perchè non c’è cura possibile che possa attuare o rallentare gli effetti devastanti della retinite.

Sono stati i figli a chiedere di “riempire la loro memoria” con immagini visive, quante più cose e luoghi possibili. La commozione per una richiesta così speciale non poteva che esser esaudita dai genitori stessi. Ed ora, sono ancora in viaggio.

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