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Russia-Ucraina c’è l’accordo | Dal grano la speranza della pace

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Redazione

Una delle questioni principali del conflitto russo-ucraino é quella di sbloccare rapidamente il grano fermo nei porti. 35 milioni di tonnellate è il totale del prezioso alimento bloccato negli scali dell’Ucraina.

Il rischio che tutto questo possa andare perduto è altissimo. Un disastro che segnerebbe in maniera irrimediabile il destino alimentare di molti paesi tra carestie ed aumenti dei prezzi.

Il 30% del Grano è a rischio

La produzione di grano dei due paesi in conflitto rappresenta ben il 30% del totale mondiale. I dati forniti dall’ONU, aggiornati al 2019, riferiscono che, nella classifica dei produttori di frumento, dopo Cina, Usa ed India ci sono proprio la Russia con 118 milioni di tonnellate e l’Ucraina con 74.

La speranza che si possa trovare una quadra non è tramontata. Il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar ha infatti dichiarato alla stampa che esiste un principio di accordo. I rappresentanti militari di Russia ed Ucraina si sono infatti incontrati ad Istanbul. Un summit che fa seguito a quello dello scorso Marzo fortemente voluto e supervisionato da Turchia e Nazioni Unite.

Le due delegazioni avrebbero accettato la proposta di realizzare ad Istanbul un centro di monitoraggio e tracciamento delle rotte delle navi in uscita dai singoli porti. Non si è parlato di cessate il fuoco ma questo rimane comunque un grande passo in avanti nei negoziati.

La speranza ora c’è

“Russia e Ucraina hanno dimostrato di poter parlare, ma la pace è ancora lontana” il commento del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres dal quartier generale di New York. “Un barlume di speranza – ha proseguito Guterres – per alleviare la fame nel mondo e innumerevoli sofferenze”.

Il governo di Ankara nella persona dello stesso presidente Recep Tayyip Erdogan si sta fortemente impegnando sulla questione del grano. La Turchia si è dichiarata disposta a fare la scorta e ispezionare le navi non solo in acque turche ma anche in acque internazionali. Questo per scongiurare che i bastimenti possano trasportare non solo grano ma anche armamenti.

Resta ora solo un ultimo nodo da sciogliere quello dello sminamento delle acque dinanzi ai porti ucraini. Nodo su cui si sta lavorando. Il timore di Kiev è che Mosca possa approfittarne per sferrare un attacco ai porti via mare. Per questo Erdogan sta sollecitando un incontro tra lui ed i due leader avversi Putin e Zelensky.

Putin ed Erdogan – photo web source

“La prossima settimana ci sarà un nuovo incontro, l’occasione per definire i dettagli e rivedere i punti su cui un accordo è stato già raggiunto, prima della firma” le parole di grande conforto pronunciate da Hulusi Akar. Il 19 Luglio Erdogan incontrerà Vladimir Putin a Teheran. La notizia arriva direttamente dal Cremlino e questo non può che accrescere la speranza di essere finalmente sulla via giusta.

 

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